Luca Marcolongo, responsabile informatico presso l’Istituto Professionale “E. Cornaro” per i Servizi di Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera di Jesolo, ci racconta l’esperienza maturata negli ultimi 10 anni con FUSS.
Il nostro Istituto ha adottato il sistema FUSS nel 2008 soprattutto per la parte server. All’epoca dovevamo trovare un’alternativa al nostro primo sistema operativo di rete che era Novell Netware e da tempo guardavamo con molto interesse a Linux. Tenendo conto che avevamo solo client con s.o. Windows, cercavamo un sistema per la gestione del dominio (utenti e condivisioni) che fosse libero e pertanto riusabile.
Abbiamo testato FUSS Server e dopo aver fatto un po’ di formazione con la ditta Truelite, lo abbiamo adottato e ne siamo rimasti molto soddisfatti.
Nel 2013, con l’introduzione del registro elettronico, abbiamo acquistato per le nostre aule didattiche dei notebook (processore i3 e 4 GB RAM) senza sistema operativo e su di esse abbiamo installato Linux (Ubuntu), FUSS client e il software necessario per la didattica e per l’utilizzo delle LIM. Con i soldi che abbiamo risparmiato evitando l’acquisto di software proprietario, abbiamo disegnato e fatto realizzare delle scrivanie didattiche con coperchio e serratura da posizionare in ogni aula.
Attualmente al nostro server FUSS di dominio sono collegati circa 150 personal computer Windows (7 e 10). Tutti gli studenti, docenti e personale ATA hanno il proprio account di rete (circa 900 studenti, 120 docenti/personale ATA) e i 40 notebook collegati alle LIM delle aule didattiche con Ubuntu e FUSS client. C’è stato molto lavoro da fare ma la soddisfazione di dare ai nostri studenti l’opportunità di lavorare con software libero, ci ha interamente ripagato.
Per quanto riguarda i docenti dell’Istituto, con il tempo hanno preso confidenza con Linux e diversi ne hanno richiesto l’installazione sul proprio personal computer o notebook.
Appena possibile intendiamo programmare il passaggio a FUSS 9 (Debian 9 “stretch”) ed aggiornare i PC presenti nelle aule con SSD da 120 GB in modo da poterli utilizzare ancora per qualche anno.
Concludo ringraziando tutti coloro che in questi anni hanno lavorato e contribuito al Progetto FUSS e all’introduzione di Software Libero nella didattica; auguro loro e a tutte le scuole di continuare su questa strada di condivisione e riuso delle risorse pubbliche per un processo di digitalizzazione che sia sempre più sostenibile.