La Corte dei conti, che controlla le finanze pubbliche, includerà nei suoi audit i risparmi generati da tutti i servizi pubblici del paese che condividono il software creato da o per loro conto. Il motivo è che i servizi pubblici che non condividono soluzioni software impediscono ad altri di riutilizzarli, aumentando così i costi per la società. Questo è uno dei numerosi controlli introdotti di recente che si concentrano sulla digitalizzazione governativa.
L’attenzione alla condivisione e al riutilizzo di soluzioni software è il risultato di un accordo con il Commissario per l’attuazione dell’agenda digitale. In dicembre il commissario ha chiesto alla corte di verificare se i servizi pubblici utilizzano le tecnologie digitali per ridurre i costi, compreso l’uso di servizi di cloud computing, eID e pagamenti elettronici.
Il Codice dell’amministrazione digitale - e in particolare l’articolo 69 - impone alle pubbliche amministrazioni di condividere le applicazioni software create da o per loro.
L’articolo 69 del Codice, tradotto anche in inglese dal team di modernizzazione del governo italiano (Team Digitale), recita:
“Le pubbliche amministrazioni che siano titolari di soluzioni e programmi informatici realizzati su specifiche indicazioni del committente pubblico, hanno l’obbligo di rendere disponibile il relativo codice sorgente, completo della documentazione e rilasciato in repertorio pubblico sotto licenza aperta, in uso gratuito ad altre pubbliche amministrazioni o ai soggetti giuridici che intendano adattarli alle proprie esigenze, salvo motivate ragioni di ordine e sicurezza pubblica, difesa nazionale e consultazioni elettorali.”
“La corte sta ora analizzando se i servizi pubblici stanno diventando adeguatamente digitali”, spiega Alessandro Ranellucci, responsabile open source di Developers Italia, il team di sviluppo software e parte del Team Digitale. “I servizi pubblici che adottano il framework italiano di condivisione e riutilizzo del software possono raggiungere efficienze significative. Oppure, al contrario, la mancanza di una digitalizzazione efficace crea danni fiscali”.
Secondo Ranellucci, il nuovo ciclo di audit sta per iniziare. I risultati potrebbero essere attesi all’inizio del prossimo anno.
Maggiori informazioni:
- Linee Guida su acquisizione e riuso di software per le pubbliche amministrazioni
- Developers Italia, Il punto di riferimento per il software della Pubblica Amministrazione
(Articolo originale in lingua inglese: To lower cost for society - Italy’s top financial inspectors to include public sector software reuse in their audits a cura di Gijs Hillenius. Tradotto con il consenso di OSOR)